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Interpretata da molti come la vittoria della democrazia sulla tirannide, dell'occidente contro l'oriente, la guerra tra Greci e Persiani ha avuto nel messaggero Filippide il suo capro espiatorio, l'ultima offerta agli dei per la vittoria conseguita. Da allora quella corsa felice e insieme disperata da Atene a Maratona, ha assunto connotazioni speciali, religiose e simboliche: segno di identità e di resurrezione, prova di forza contro i propri limiti e contro il fato, ed altro ancora.